Sumo: la lotta dei giganti

Incontro tradizionale di Sumo
Il sumō , il cui significato letterale è "strattonarsi vicendevolmente", è una forma di lotta corpo a corpo nella quale due lottatori si affrontano con lo scopo di atterrare o estromettere l'avversario dalla zona di combattimento, detta dohyo. 

Il sumo ad oggi è lo sport nazionale del Giappone.

I lottatori sono organizzati in una graduatoria generale nazionale detta "banzuke", secondo principi di capacità e forza e non in categorie di peso, come invece avviene negli odierni sport da combattimento.

Caratteristica distintiva dei lottatori di sumo è l'indossare quale unico capo di abbigliamento un particolare perizoma detto "mawashi". Anche l'acconciatura dei loro capelli è peculiare, in quanto i combattenti creano una particolare crocchia detta "oi-cho mage".
Nel sumo amatoriale i lottatori possono essere di sesso femminile, circostanza impensabile nel sumo professionistico tradizionale.

La disciplina

Lo scopo dell'incontro è atterrare l'avversario o spingerlo fuori dal dohyo. Le mosse, o kimarite, si possono raccogliere per categorie: 
  • Mosse di spinta 
  • Mosse di traino 
  • Proiezioni 
  • Sollevamento 

Una curiosità: Il tradizionale lancio del sale

Prima di ogni incontro, i rikishi raccolgono da un apposito contenitore una manciata di sale e la lanciano sul dohyo. Tale gesto è propiziatorio e ben augurante finalizzato a proteggere i rikishi da sfortunati scontri, ferite, infortuni e cadute.

Il sumo sportivo

A differenza di quanto avviene nel sumo tradizionale, le cui regole sono dettate dalla storia, dalla cultura nipponica e dalla religione, il sumo sportivo è una forma di lotta le cui regole di combattimento somigliano molto a quelle del sumo "originale". La totale assenza dei rituali, la possibilità di partecipare alle competizioni anche per le donne ed una giuria formata da un arbitro solo sono le principali note che caratterizzano il sumo sportivo.

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